Libri e autori dei paesi tuoi: letture estive vivamente consigliate


Solitamente non hanno origini recenti e vengono tramandati di generazione in generazione. Sono i proverbi. Quello di “moglie e buoi dei paesi tuoi”, credo di averlo insegnato anch’io a mia figlia, anche se il suo significato si è perso nella notte dei tempi. Qualcuno lo potrebbe ritenere fuori moda o anche offensivo perché, in un certo qual modo, mette sullo stesso piano e quindi di importanza, la donna con un animale. 
Personalmente credo che, all’origine, avesse un significato nobile e lusinghiero. Insomma, ci si deve rifare ad usi e consuetudini perché ogni modo di dire ha sua storia. Come ci ha ricordato nei giorni scorsi la mitica Catine, nel suo show sotto le stelle; quando ha raccontato, ed è tutto vero, che nell’operoso Friuli, l’uomo che vuole esprimere un apprezzamento nei confronti della sua donna, la definisce con un affettuoso: “La xe come un trator”. Paragone che, altrove, potrebbe risultare certamente offensivo.
Sta di fatto che se all’epoca in cui i buoi rappresentavano da un lato la spesa maggiore che una famiglia doveva sostenere e dall'altro il sostentamento economico per il lavoro nei campi, era importante che il tiro di buoi durasse il più a lungo possibile e quindi fossero forti. Come forte è chi si è temprato nell’area in cui è cresciuto. Allo stesso modo veniva considerato il “trovar moglie” inteso come sostentamento affettivo, nonché cura della famiglia e della casa. Una donna che conosce le ricette locali e sa come meglio utilizzare i frutti che la terra, in quella specifica zona, fa crescere meglio. Adesso, in epoca di globalizzazione, tale proverbio può essere desueto, ma io continuo a credere nella sua sintetica saggezza.
Ed è per questo motivo che, mutuandolo, mi sento di consigliare “libri e autori dei paesi tuoi”.
Insomma, nulla di più lontano dal “Nemo propheta in patria” che, si badi bene, non è un brocardo, ovvero quell’insieme di regolette (giuridiche) enunciate nel XII secolo dalla scuola dei glossatori di Bologna, bensì un retaggio dei vangeli che, in quanto tale, va collocato in un contesto ben più ampio di un aforisma; ed ovviamente interpretato. Nessuna pillola di saggezza, quindi, afferma la difficoltà delle persone di emergere in ambienti a loro familiari.
Premesso doverosamente un tanto, adesso che l’avviarsi della sera ha reso il caldo sopportabile, è giunta l’ora di prendere un libro in mano, rispolverando autori, tutti rigorosamente locali e che nei mesi scorsi abbiamo avuto l’occasione di incontrare. E, quindi, i titoli che possono rappresentare un’utile occasione di conoscenza della nostra straordinaria ricchezza. Iniziamo, oggi, con Emilio Rigatti e, poi, via via, nei prossimi giorni, con gli altri autori che hanno partecipato al ciclo di incontri in sala Dora Bassi nei mesi scorsi.
Chi vuole conoscerlo deve leggere i suoi libri. Perché se è vero il detto dimmi come mangi e ti dirò chi sei, altrettanto vero dovrebbe essere quello: dimmi come viaggi e ti dirò chi sei. E’ sufficiente leggere qualche sua intervista prima di leggere i suoi libri, per rendersene immediatamente conto. Ciò in quanto i suoi libri contengono le emozioni e gli incontri delle sue esplorazioni in bicicletta. Personalmente consiglio questa, che lo presenta come, insegnante e scrittore-cult di viaggi in bici e in kayak. Uno scrittore che racconta la sua esperienza e la sua filosofia di “lentezza”, rigorosa ma non integralista. Una intervista schietta e sincera.
Leggere per credere.
L’elenco dei suoi libri ed una scheda di presentazione è disponibile a questo indirizzo ed ovviamente è possibile trovarli nelle librerie cittadine.

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