A Giassico in vendita un palazzo storico da sogno

A volte mi chiedo se un hobby può essere futile, al di là del ragionevole tempo che vi dedichiamo, o se lo stress quotidiano al quale siamo sempre in misura maggiore sottoposti, può giustificarlo. Poi, per consolarmi, penso che avere dei sogni – anche se utopistici - è l’unico modo di cui disponiamo per superare difficoltà o dispiaceri che ci assillano e che sono sempre troppi. Insomma, appartengo a quella categoria di persone che crede e quindi applica la tecnica della visualizzazione creativa e devo dire che fino ad ora mi è andata proprio bene. Sognavo, già da piccola, di offrire ospitalità e l’obiettivo l’ho raggiunto; non una ma ben due volte, ottenendo riscontri decisamente positivi sia per La casa del bambù di Gorizia che per Le Giuggiole di Farra d’Isonzo.

Riguardo l’hobby delle case la questione è rimasta necessariamente astratta. Ciò in quanto non dispongo del capitale necessario per questo tipo di investimenti. Insomma, se sono rimasta vittima, si fa per dire, di quei programmi televisivi che si occupano di trovare la casa dei sogni a coppie in cerca del proprio nido, consultare i diversi siti che presentano le proposte immobiliari delle agenzie mi consente, qualche volta, di scoprire gioielli inimmaginabili non lontano da casa e, perché no, di sognare ad occhi aperti. Così come è successo già più volte in questi ultimi anni, con la casa di Max Fabiani in viale Virgilio e la villa che Giacomo Ceconi fece costruire per i suoi figli in via Montesanto, edificio che poi diventò parte integrante del complesso scolastico delle Orsoline. L’ultima scoperta, che risale a qualche settimana fa, è il palazzo di Giassico che fu abitazione dello storico Francesco di Manzano.

Non considerandomi, propriamente, di origine friulana tenuto conto che soltanto mio padre Luciano di Farra d’Isonzo proviene, per nascita, da quella parte del territorio regionale denominato “Friuli” non conoscevo l’imponente attività letteraria di questo storico, prima di aver letto quella straordinaria opera che ritengo sia E in lontananza Gorizia di Hans Kitzmuller. Storiografo e pittore, il conte Francesco di Manzano nacque a Giassico nel 1801 e vi morì nel 1895. “Qualche anno di studio della pittura all’accademia di belle arti a Venezia, qualche breve viaggio in Veneto e Stiria, ma per il resto mai si mosse da quel suo borgo in riva allo Judrio”. Questo lo stile di vita dell’illustre storiografo dedito alle sue interminabili e laboriose ricerche, favorito anche dalla tranquillità e dalla serenità della sua casa di Giassico.

Quella che fu l’abitazione del pittore e storico conte Francesco di Manzano, compresi gli annessi agricoli, è stata recentemente posta in vendita dagli eredi. Un’opportunità straordinaria sia per chi è alla ricerca di un nuovo nido e pertanto per la gioia di abitare in una casa che emana un certo fascino, sia per coloro i quali possono essere interessati ad un ritorno economico, tenuto conto che gli ampi spazi disponibili, in questo caso, potrebbero essere utilmente utilizzati per una struttura ricettiva, sia esso un hotel di charme, sia per un bed & breakfast.

“Una parete del gran salone al piano nobile della casa di campagna di Francesco di Manzano a Giassico, ci raconta Hans Kitzmuller, è interamente decorata da un affresco che rappresenta un arioso e luminoso paesaggio primaverile con villa fortificata e colline; esili cipressi svettano da un lato, mentre sul lato opposto una rovina sembra introdurre nella composizione un elemento da capriccio. […] L’effetto, che con una veduta simile il committente settecentesco ricercava, era di certo quello di ispirare un sentimento di pace agreste e di sicurezza.” Ed è proprio un incredibile senso di pace e tranquillità che ho provato, percorrendo corridoi e stanze di un palazzo che chiede soltanto di ritornare ad essere ciò che è stato: un luogo che accoglie. L’ho percepito perfettamente quando, per far fronte al caldo torrido agostano, mi sono seduta nella penombra di una sala, socchiuso gli occhi e sentito il suono di un’arpa. Perché “sentire” non è “ascoltare” ed il “suono” è molto più di quanto le nostre orecchie possano captare. Arpa, quindi, come suono degli angeli. E se vincessi al Superenalotto?

La vendita è proposta dall'Agenzia immobiiare Daphne con sede a Cormons. Per informazioni: Laura 349 4671744; Stefania 340 4113006