Sfogliando i quotidiani,
ogni tanto, incappo nella notizia della
concessione di onorificenze e riconoscimenti a concittadini. Non ho mai ambito
a questi. Tutt’altro. Anche perché, alcune volte, conoscendo personalmente i
soggetti destinatari, mi chiedo quali manovre o compromessi (per non dire
intrallazzi) sono stati compiuti per veicolare la scelta su persone che non
hanno alcuna virtù se non quella di aver ricoperto, più per fortuna che per
merito, una determinata carica. Insomma, certamente si possono contare sulle
dita della mano i personaggi alla Fred Rogers che meriterebbero l’onore di un
riconoscimento pubblico (1).
Però, a dire il vero, devo ammettere che non sono
soltanto i super buoni a meritare encomi, onorificenze e riconoscimenti, in
vita o in morte. Ci sono anche gli eroi. Ed in tal senso la toponomastica
dovrebbe fare la sua parte, quale esempio per le generazioni future. Su un
concetto, quindi, tutti dovrebbero essere d’accordo: ovvero che la
toponomastica cittadina è il presupposto per la conservazione della memoria
collettiva.