Ai confini della realtà: Incontro con Guido Travan


Devo essere sincera. Innanzitutto. La favolosa serie televisiva che ha agitato i sonni della mia infanzia c’entra poco. Eppure, titolo più azzeccato per l’incontro che si svolgerà mercoledì 17 ottobre, alle 18.30 in sala Dora Bassi, non riuscirei proprio a trovarlo. Perché il nodo del romanzo che ha portato Guido Travan agli onori della cronaca nazionale, essendo andato in finale nel concorso romano “Un libro per il cinema – Paolo Villaggio”, è proprio questo: la storia potrebbe essere vera.
Un romanzo avvincente, quello scritto per scaricare – a suo dire – la tensione, ma che si è rivelato un thriller coinvolgente da divorare voracemente pagina dopo pagina. E lo confermano tutti coloro che, in questa calda estate, tra un tuffo in piscina ed un gelato, hanno dedicato un po’ di tempo alla lettura.
La storia che Guido Travan ha voluto raccontare ne “Il giorno della verità” è quella di due amici i quali, neo-laureati, vengono assunti dalla Nasa per lavorare al progetto Apollo. Un’amicizia che dura tutta la vita e che, per un insieme di coincidenze, si perpetua nei rispettivi figli. Ciò che caratterizza, comunque, il lavoro di Travan - a prescindere dalla capacità narrativa - è l’attività di ricerca sulle fonti che gli hanno consentito proprio di rimanere in perfetto bilico tra realtà e finzione. Lasciando quindi il lettore, alla fine, con il dubbio di aver letto un romanzo o il resoconto puntuale di quello che potrebbe essere definito il grande inganno del ventesimo secolo.
Svelare di più non mi sembra giusto. Ciò in quanto per alcune persone svelare il finale di una storia o il nodo cruciale della stessa è considerato un vero e proprio crimine, un reato che potrebbe tranquillamente essere perseguibile dalla legge. Ed io che fuggo sempre dallo spoiler a gambe levate mi tappo le orecchie quando a tavola iniziano conversazioni sul libro che sto leggendo in quel momento, o sulla puntata della serie televisiva che non ho ancora visto, non voglio certamente svelare i retroscena di una storia ambientata tra Cape Canaveral e la mitica ed esotica Key West. Ma per coloro ai quali un po’ di curiosità sono riuscita a trasmettere, consiglio nel frattempo la visione del film Capricorn one. Un’opera che, come Mymovies ha scritto “[….] paventa il pericolo di infuenze estranee, politiche ed economiche, nella gestione dei programmi spaziali ed evidenzia l'incontrollabile potere di persuasione dei mass-media. Opera coraggiosa e controcorrente che anticipa alcuni recenti scoop sensazionalistici circa la presunta finzione del primo allunaggio americano”.