Riccardo
Bellandi, toscano, come emerge inequivocabilmente dalla sua parlata, ha deciso,
assieme alla famiglia, di stabilirsi qua a Gorizia. E ne è rimasto affascinato:
della città e della sua storia. Nulla di più ovvio quindi per lui, appassionato
di storia, di collocare qua in zona il suo ultimo romanzo ambientato
nell'autunno 1946.
L'Italia,
uscita sconfitta e prostrata dal conflitto, è sull'orlo di una guerra civile
con l'Armata jugoslava che preme ai confini orientali. I servizi segreti degli
Stati Uniti organizzano una rischiosa missione a Gorizia, città di confine
occupata dagli angloamericani e rivendicata da Tito. Obiettivo: indebolire
l'ala filojugoslava e rivoluzionaria del Pci, e scongiurare così lo scoppio di
una guerra civile come in Grecia.
Al commando è aggregato un reduce italiano dall'ambiguo passato, Aldo Ganz. Tra cruente azioni di guerriglia, combattimenti all'ultimo sangue, tradimenti e molteplici colpi di scena, Aldo Ganz e gli altri membri del commando tenteranno di superare gli ostacoli posti dall'UDBA, la temibile polizia segreta di Tito, e portare a termine la missione.
Al commando è aggregato un reduce italiano dall'ambiguo passato, Aldo Ganz. Tra cruente azioni di guerriglia, combattimenti all'ultimo sangue, tradimenti e molteplici colpi di scena, Aldo Ganz e gli altri membri del commando tenteranno di superare gli ostacoli posti dall'UDBA, la temibile polizia segreta di Tito, e portare a termine la missione.
Si
dice che, a volte, la realtà supera la fantasia ed è per questo motivo che a
proposito dei fatti e misfatti del 1946 sarà Gianni Marizza a dialogare con
Bellandi nel nuovo incontro organizzato da questo Blog e che si svolgerà in
sala Bassi, alle 17.30 di mercoledì 21 febbraio. Ciò in quanto il suo curriculum fa di lui lo
studioso più idoneo a trattare argomenti “sensisibili”, come quelli raccontati
nel romanzo dell’autore toscano; perché i fatti della storia sono sempre e di
necessità da interpretare.
Gianni
Marizza, gradiscano, Generale degli alpini, ha comandato la Brigata Julia, e, tra i numersosi e qualificati incarichi, è
stato Vice Comandante del Corpo d’Armata multinazionale in Iraq ed ha
partecipato a missioni di supporto alla pace in Africa, nei Balcani e in Medio Oriente.
Insignito della “Legion d’Onore” francese, non poteva che essere lui, da storico,
a coniugare il passato e futuro, più o meno nostro.
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