Gorizia e la centralità di un mondo da scoprire



slap kozjak, a Caporetto

Where do you came from? Quando, all’estero, qualcuno me lo chiede, per andare sul sicuro la mia risposta è sempre: a little town near Venice. Perché tutti, nel mondo, sanno dov’è Venezia. Mentre tantissimi, anche in Italia, non hanno la minima idea di dove si collochi, geograficamente, Gorizia.
Soltanto una volta, ed il mio stupore è stato grande, quando a Malacca, in Malesia, un occidentale che gestiva un bar e dove mi ero rifugiata per trovare un pochino di refrigerio, mi aveva ribattuto con un “Near Venice, ….. where?” Praticamente impossibilitata a rispondere con il nome della minuscola cittadina sconosciuta al di fuori della regione, risposi con convinzione: Trieste!
Insomma, Trieste ha un gran porto, più di 200 mila abitanti ecc. ecc. ecc. era certamente più facile far capire la mia provenienza in quel lembo remoto dell’estremo Oriente. Ma ecco l’incredibile sonora e fresca risata del mio interlocutore. In perfetto italiano il proprietario del bar mi rispose: "io sono serbo; ma mia madre è originaria di Trieste". Quant’è piccolo il mondo, mi sono detta allora. E lo penso sempre, quando succede di incontrare in luoghi impensati, e lontani da casa, parenti, conoscenti o comunque volti noti.
Sta di fatto che se Gorizia è una piccolissima città, peraltro, in una piccolissima regione, è comunque centrale rispetto ad un incredibile mondo tutto da scoprire. Oltre al fatto che è collegata all’autostrada, ha la ferrovia, l’aeroporto ad una ventina di chilometri; il mare (e che mare!) a meno di 40. E colline, laghi, fiumi permeati dalla Storia, oltre a tantissime belle città, paesi o anche soltanto luoghi che meritano una visita anche se solo di poche ore. Tanto per citarne alcuni, sono assolutamente da vedere la longobarda Cividale, a soli  30 chilometri da Gorizia, con non soltanto il meraviglioso tempietto longobardo, ma anche l’ipogeo celtico (che di celtico non ha proprio nulla), il Mitreo di Duino,  e le bocche del Timavo a circa 25 chilometri. E, poi, Aquileia e l’antica Grado; che è bello visitare soprattutto in primavera ed autunno, quando le frotte di turisti non hanno ancora invaso le suggestive calli. Ed il Collio, di cui ci ha parlato Emilio Rigatti nel suo “Gli alchimisti delle colline” e ci parlerà Hans Kitzmuller che ha disegnato un affresco delle colline che circondano Cormons, talmente dettagliato, che chiudendo gli occhi, si riescono ad intravedere i filari delle vigne e, più in lontananza, i boschetti di robinie. Poi, più a Nord, al di là di un confine che è soltanto politico e non più fisico, il Colle di Castagnavizza, dove sono seppelliti in una cripta gli ultimi regnanti di Francia e dove, ancora, i lealisti francesi vengono ad omaggiare la tombe dei Borboni. La fresca gola che porta a Slap Kozjak a Caporetto o, ancora più avanti, ma non più lontano di un’ora di macchina, Lubiana. La vivacissima capitale della Slovenia.
Insomma, ci sono mille ed un motivo per una breve vacanza a Gorizia. Per visitare il circondario, per gustare ed apprezzarne la cucina tipica e per ……………..magari, poi, decidere di tornarci e di restarci. Provare per credere!

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