Scrittori a Gorizia: incontri, racconti e luoghi



A Gorizia trionfa il piacere dello scrivere. Che ci sia nell’aria qualcosa che induce a rendere lieve il fluire delle parole, dando corpo a ciò che prima è ignoto è un dato di fatto. A dire il vero avrei voluto scrivere: “[…] ciò che prima è ignoto è un fatto noto” Ma l’effetto cacofonico sarebbe stato davvero inconfutabile. Perché ciò che è noto dell’ignoto (e non è un ossimoro) è soltanto ciò che è descritto raccontato narrato esposto. Sia esso situazione o sentimento, filosofia o racconto.
Così , senza la necessità di alcuna analisi, mi limito a prendere atto e rendere quindi noto che, incredibilmente, su una popolazione di 34740 abitanti (e pertanto una città piccina) non bastano le dita di due mani per elencare poeti e scrittori  che vivono a Gorizia o che hanno ambientato le azioni dei loro protagonisti in questa amena città del Nordest.
Onore al merito, di conseguenza, alle librerie, alle associazioni ed alla Rete che ci danno la possibilità di conoscere uno spaccato cittadino o meglio ancora una ricchezza cittadina che altrimenti sarebbe rimasta nell’ombra. Ignota. Già … perché uno dei pregi (o dei difetti) della gente del NordEst, è anche quello della immane modestia che impone di minimizzare le straordinarie capacità espresse, tipiche di coloro i quali hanno fatto del dialogo tra lingue e culture l’essenza del loro essere.
Gorizia, quindi, narrata e pertanto nota anche altrove. Ovunque le pagine di chi ha raccontato storie e luoghi sono state lette. E sono in tanti. Cogliamo l'occasione per presentarli, pertanto, uno ad uno, in questo mese di strenne.
Emilio Rigatti, che è nato a Gorizia e vive a Ruda è uno di questi. E' friulano doc ma profondo conoscitore del nosrto territorio. Non so quanti goriziani abbiano avuto modo di conoscerlo. Ma chi l'ha incontrato è persona fortunata perchè Rigatti è uomo speciale. Ed è sufficiente guardare i suoi occhi per avere la consapevolezza di trovarsi di fronte a persona capace di grande generosità intellettuale. Perchè, secondo me, la sua voglia, il suo piacere di scrivere altro non è che voglia di condivisione. Come risulta evidente dall'Alchimista delle colline, in cui racconta il Collio, estremo Nordest, terra di confine tra l'Italia e la Slovenia. I suoi paesi, ci racconta, sono appuntiti dai campanili, sono sparsi come isole bianche sulla cima di colline paffute, pettinate da vigne e arruffate da boschi. È una zona conosciuta perlopiù dagli amanti del vino, ma che nasconde molte altre sorprese. Emilio Rigatti ha attraversato lentamente a piedi e a pedali questa terra, regalandoci istantanee di vita e poesia. ha incontrato sognatori, pittori, artigiani di presepi e gli "alchimisti del Collio", i maestri del vino che tra le silenziose colline mescolano tradizione e magia. Tra uno strudel di ciliegie e orizzonti che tolgono il fiato, ci ha raccontato come questa terra, che durante la Grande Guerra fu scossa dal frastuono delle detonazioni, sia un singolare impasto di lingue e sapori, di storia e politica. Questo, ovviamente, non è l'unico libro scritto da Rigatti. Un elenco è disponibile a questo indirizzo. (Segue).

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