Incontri, racconti e luoghi. Inizia mercoledì 10 gennaio,
alle 17.30, nella sala Dora Bassi di via Garibaldi a Gorizia, la rassegna
organizzata da questo Blog e che vedrà come protagonisti
scrittori che hanno raccontato l’Isontino o ambientato a Gorizia i loro
romanzi. Il primo appuntamento è con Emilio Rigatti autore del taccuino di
viaggio “Gli alchimisti delle colline” il quale pedalando la sua bicicletta ha
girovagato il Collio, estremo Nordest, terra di confine tra l’Italia e la
Slovenia. I suoi paesi, appuntiti dai campanili, racconta Rigatti nella
presentazione del suo libro, sono sparsi come isole bianche sulla cima di
colline paffute, pettinate da vigne e arruffate da boschi.
È una zona conosciuta perlopiù dagli amanti del vino, ma che nasconde molte altre sorprese. Emilio Rigatti le ha attraversate lentamente a piedi e a pedali, regalandoci istantanee di vita e poesia. Ha incontrato sognatori, pittori, artigiani di presepi e gli “alchimisti del Collio”, i maestri del vino che tra le silenziose colline mescolano tradizione e magia. Tra uno strudel di ciliegie e orizzonti che tolgono il fiato, ci ha raccontato come questa terra, che durante la Grande Guerra fu scossa dal frastuono delle detonazioni, sia un singolare impasto di lingue e sapori, di storia e politica. “Tra le dolci colline”, scrive Rigatti, “non mangerete solo prosciutto di casa bevendo vino biodinamico: se avete un palato storico sensibile mangerete storia e geografia, racconti e leggende, unioni e guerre”. Insomma, un racconto di luoghi; perché non sempre è facile descrivere un paesaggio, tenuto conto che l’immagine che si svela davanti ai nostri occhi varia al cambiare delle stagioni, della luce, del nostro stato d’animo. Raccontare un luogo, invece, è narrare l’emozione che l’immagine impressa nella retina suscita nell’animo e diventa, pertanto, scritta, immortale. Ai prossimi incontri hanno già dato adesione, per ora, Giorgio Mosetti, Riccardo Bellandi, Elena De Vecchi e Hans Kitzmüller.
È una zona conosciuta perlopiù dagli amanti del vino, ma che nasconde molte altre sorprese. Emilio Rigatti le ha attraversate lentamente a piedi e a pedali, regalandoci istantanee di vita e poesia. Ha incontrato sognatori, pittori, artigiani di presepi e gli “alchimisti del Collio”, i maestri del vino che tra le silenziose colline mescolano tradizione e magia. Tra uno strudel di ciliegie e orizzonti che tolgono il fiato, ci ha raccontato come questa terra, che durante la Grande Guerra fu scossa dal frastuono delle detonazioni, sia un singolare impasto di lingue e sapori, di storia e politica. “Tra le dolci colline”, scrive Rigatti, “non mangerete solo prosciutto di casa bevendo vino biodinamico: se avete un palato storico sensibile mangerete storia e geografia, racconti e leggende, unioni e guerre”. Insomma, un racconto di luoghi; perché non sempre è facile descrivere un paesaggio, tenuto conto che l’immagine che si svela davanti ai nostri occhi varia al cambiare delle stagioni, della luce, del nostro stato d’animo. Raccontare un luogo, invece, è narrare l’emozione che l’immagine impressa nella retina suscita nell’animo e diventa, pertanto, scritta, immortale. Ai prossimi incontri hanno già dato adesione, per ora, Giorgio Mosetti, Riccardo Bellandi, Elena De Vecchi e Hans Kitzmüller.
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