Moda second life: la classe non è acqua



In centro città, a Gorizia, Daniela Zanette gestisce un negozio dove anche le pareti trasudano classe ed eleganza


L’erba del vicino è sempre più verde? E’ quello che mi chiedo ogni qualvolta sento denigrare questa nostra splendida città.  E’ vero, ci sono e ci sono stati problemi di cattiva gestione della cosa pubblica che anche sul Blog Piazza Traunik ho personalmente denunciato: l’incuria nella manutenzione delle aiuole con le rose di corso Italia, l’abominevole desertificazione (voluta) del cimitero, gli abusivismi, più o meno palesi e non repressi, e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Ciò nonostante, con molta probabilità analoghe situazioni di criticità sono vissute da altre realtà territoriali. Perchè già si sa: nessuno è perfetto.
Insomma, gran brutta cosa l'invidia se denigriamo tutto ciò che appartiene al nostro quotidiano. Ma non c’è da stupirsi. Perché secondo gli psicologi, il fenomeno dell' "erba verde del vicino", ovvero pensare che gli altri abbiano sempre qualcosa in più e in meglio di noi, indica l'insoddisfazione umana e l'incapacità di valutare criticamente i problemi altrui. Tuttavia, quando sento esprimere critiche a proposito del “nulla” che caratterizzerebbe questa città, non posso esimermi dall’esprimere disappunto. Ciò in quanto a Gorizia, o nei pressi di Gorizia, c’è tutto. Ma, soprattutto, c’è genialità. Una genialità che si esprime nella letteratura, nella pittura, nella poesia, nella cucina, nella moda così come dettagliatamente vedremo passo dopo passo e che dovrebbe essere motivo di vanto, tenendo conto che la nostra è una città dalle dimensioni davvero minime. Nel senso che le eccellenze, di norma, si contano sulle dita di una mano dove ci sono grandi numeri e non, quindi, in realtà come la nostra in cui, tolti i minori  di 14 anni, la popolazione è di soli 30 mila abitanti.
Valorizziamo, pertanto, la nostra ricchezza, crogiolandoci nella fortuna che abbiamo di vivere in una piccola magnifica città ricca di perle.
Oggi, ad esempio, ne ho scoperta una. Ho scoperto infatti un negozietto, le cui vetrine avevo da tempo notato per la qualità delle proposte, ma non ci ero mai entrata. Stamane, invece, l’ho fatto ed ho, quindi, conosciuto la giovane entusiasta Daniela proprietaria del negozio di abbigliamento usato di corso Verdi 61. Ma precisiamo subito: non si tratta di abiti usati qualunque, bensì di abiti di classe, con una predilezione per gli abiti da cocktail e da cerimonia. Quegli abiti, insomma, che ogni donna sogna di usare, anche se le occasioni per poterlo fare si stanno facendo sempre più rare perché sta imperando il jeans forever, nel senso che sempre meno sono coloro i quali si preoccupano di seguire le regole del bon ton ovvero quelle regole che impongono per particolari eventi uno specifico dress code. E dire che un abito ti può cambiare la vita e ben lo ha dimostrato Kate Winslet nell’ iconico “Dressmaker”, film uscito un anno fa in Italia, con l’improprio titolo “Il diavolo è tornato”.
Daniela Zanette, così come lei stessa ama raccontare dalle pagine del suo sito web, "Sellingmylife" è un luogo speciale, una piccola boutique second hand dove trovare abbigliamento e accessori donna e mondo bimbo di seconda mano, in perfette condizioni, raffinati capi sartoriali, grandi firme internazionali e del più celebre Made in Italy così come pregiata bigiotteria anni Ottanta. Ma non solo; perché al di là dell’orario di apertura del negozio, l’abile imprenditrice ha inventato anche l’interessante shopping one to one, nel senso che ogni mercoledì sera, solo su appuntamento, dalle 20.30 alle 21.30, “al riparo della frenesia quotidiana” sarà possibile provare, scegliere e mixare in tutta tranquillità, outfit luxury second hand, selezionati con cura e passione. E perchè no, scoprire o ri-scoprire che uscire a cena o andare a teatro senza gli immancabili jeans, a volte ti può far sentire meglio.

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