L’annuncio che aspettavo di darvi: l’8 dicembre si accende il palco

Stamattina mi sono svegliata con una voglia irresistibile di musica “da boomer”. Avete presente quei momenti in cui il mondo ti chiede dolcezza? E allora ho infilato le mie mitiche cuffiette-orecchino — sì, proprio quelle consigliate dall’amico Roberto, che mi hanno cambiato la vita. Le cuffie normali mi irritano le orecchie, gli auricolari da computer mi tengono prigioniera alla scrivania… mentre con queste posso girare per casa libera come l’aria, con Spotify che mi sorprende ogni volta con playlist che non avrei mai saputo mettere insieme da sola.

La giornata è iniziata nel migliore dei modi: ho dormito benissimo. Quando ho guardato l’orologio erano già le otto passate, ma non avevo nessuna fretta di alzarmi. Mi sono goduta quel momento sospeso, telefono alla mano, e ho cercato il link del nuovo episodio del podcast, salito su YouTube nella notte. Poi via, il post su Facebook per annunciarlo e, subito dopo, il messaggio agli amici su WhatsApp — ormai è una piccola tradizione mattutina, e stamattina mi ha fatto ridere Romano che, scherzando, ha preannunciato imminenti proteste dalla redazione di Vita nei campi.

Insomma: umore ottimo, cielo chiaro, e una voglia matta di condividere qualcosa di bello.

Prima di uscire per andare alla drogheria di Cormons — che, dopo la mia lunga latitanza, mi ha fatto trovare un messaggio con uno sconto del 20% quasi come un “torna presto!” — ho deciso di scrivervi questo post. Perché c’è una cosa che mi sta a cuore, una cosa da segnare subito in agenda.

L’8 dicembre. Ore 18.30. Sala Incontro di San Rocco.

Sì, è vero: l’8 dicembre è il mio compleanno. E quest’anno ho deciso di festeggiarlo in modo decisamente atipico. I 60 li avevo celebrati con una super mega festa, i 70 sono capitati in pieno Covid e sono volati via quasi in sordina… e a dire il vero non so dove sarò agli 80. Quindi i 75 meritano un segno, un gesto, qualcosa che resti.

E allora ho scelto di farmi — e farvi — un regalo speciale.

Ieri sera ho finito la sinossi di uno spettacolo, anzi: di un monologo teatrale che completa il libretto di scena di un progetto a cui tengo da morire. Il titolo è tenerissimo, e forse racconta già tutto:

Antonio Bonne

Un uomo perbene

Cronaca di un sindaco dimenticato

Raccontata dalla moglie Petronilla

(interpretata da Lucia Calandra, che darà voce e cuore a questa storia).

Non vi anticipo altro, perché certi racconti hanno bisogno della loro magia.

Posso solo dire questo: Gorizia mi ha dato moltissimo. È stata, per me, una madre severa e generosa, una città che ti insegna la storia solo camminando per strada, guardando i muri, ascoltando gli anziani. E quando un luogo ti dà così tanto, senti — nel profondo — il bisogno di restituire qualcosa. Anche un piccolo frammento. Anche una storia dimenticata che merita di essere riascoltata.

Ed è quello che voglio fare l’8 dicembre: regalare a Gorizia un pezzo della sua memoria.

Segnatelo in agenda, amici: Lunedì 8 dicembre, ore 18.30, Sala Incontro San Rocco.

Vi aspetto con gioia e — lasciatemelo dire — con un filo d’emozione. Buona domenica a tutti.

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