Gorizia, piccola mela d'oro

di Giovanna Campagna

A Gorizia, la città dei giardini, ma anche dei trascorsi fasti asburgici, nelle sue strade aleggia ancora l'atmosfera Viennese, una miniatura della "mela d'oro" come i turchi usavano definire la città tanto ambita. Ho visitato Vienna la prima volta da adolescente, in un breve soggiorno insieme all' amica Irene, ospite in casa del padre, il germanista professor Giuseppe Bevilacqua. Di quei giorni ricordo l'ebbrezza del primo viaggio da ragazza,  senza la supervisione dei genitori, la città, gli atelier, i musei e la Sacher Torte gustata nella saletta al primo piano della Kaffeehaus Demel, quando ancora ci si poteva trattenere con tranquillità; il laboratorio della pasticceria era celato alla vista e da quelle segrete stanze emanava un intenso sentore di vaniglia e cioccolato, mentre a ritmo regolare ne uscivano carrelli pieni di ogni genere di torte e pasticcini. Oggi la fruizione è molto piu svelta e si deve fare attenzione a non inciampare negli innumerevoli selfisti che si ritraggono di fronte alle teche e al laboratorio, trasformato in un grande acquario in cui si muovono, con eleganza un po' teatrale, gli esperti pasticcieri. La novità dei tempi....

Allora, negli anni ottanta, tutto questo non c'era ma, nonostante i musei non offrissero esperienze immersive attraverso la realà aumentata, sono rimasta molto colpita dalla imponente mostra sul secondo assedio turco di Vienna, l' evento storico che fece dell'Austria il catalizzatore del grande scontro fra gli imperi centrali europei, riunitisi in un esercito multiforme, vera e propria coalizione occidentale e quello ottomano.

Era il 1983 e all' Historisches Museum der Stadt Wien era stata allestita questa esposizione straordinaria per celebrare il trecentenario dell' assedio e la definitiva sconfitta ottomana, evento che ne decretò l'inizio del declino.

Sono più volte tornata nella capitale austriaca mai sazia delle sue atmosfere, degli innumerevoli parchi e giardini,  vanto intramontato degli Stadtgärtner (i giardinieri della città) nella cui sede/scuola, nel quartiere di Kagran, ci si puo immergere in un viaggio nel tempo e nello spazio: qui convivono, fianco a fianco, aree a tema che ricreano ambienti botanici di tutto il mondo, ma anche scorci che restituiscono, fra le altre, le atmosfere sognanti dei dipinti di Monet.  Vero e proprio laboratorio per gli aspiranti giardinieri, una sorta di "aula en plein air" il Kagran è uno dei miei preferiti, al riparo dalle schiere di visitatori e turisti, ha ancora le caratteristiche del giardino per i viennesi.

Parimenti i giardini di Gorizia godono tutti di una identità più schiva. Il giardino Viatori, che conto di visitare in un mio, spero prossimo, ritorno, è forse il più strutturato ma altri mi hanno già conquistata per la loro discreta eleganza e quel sapore viennese che ne disegna spesso i contorni. Il delizioso piccolo gioiello verde nel Parco del Municipio,  con i suoi scorci romantici; ciò che ho potuto vedere del giardino di palazzo Lantieri; gli appezzamenti che circondano quello che fu il quartiere generale di Franco Basaglia, superficie a lui nominata e infine il pregevole giardino di villa Coronini Cronberg con il suo gioco di scale che si rincorrono fra le siepi,  per citarne solo alcuni.

Socchiudendo gli occhi in alcuni angoli sembra davvero di passeggiare in una città austriaca, non sono solo i verzieri dal gusto squisitamente mitteleuropeo, i viali alberati di rigogliosi tigli, aceri, pini e carpini e le splendide magnolie. Molte ville private infatti, con i loro generosi giardini. fruibili all' occhio del passante attento,  ricordano certe vie eleganti di Baden bei Wien. Si affacciano ad ogni angolo le architetture e i mai sopiti echi asburgici;  città contesa fra Vienna e Venezia da entrambe è stata "vestita", e ancora una volta da questa fusione fruttuosa, fra influenze artistiche veneziane e una impronta asburgica nettamente marcata,  rimane come traccia indelebile, seppur sopita, la cifra di Gorizia, in ogni sua pietra, ad ogni portone. Una città che tre secoli fa conosceva un fermento delle arti e delle lettere, tanto che nel Settecento fiorirono le prime prestigiose tipografie: il veneziano Tommasini padre, cui successe il figlio Giacomo che detennero il monopolio fino alla seconda meta del secolo,  quando apriva una propria tipografia il Valeri, nativo di Cividale, di cui spiccano per quantità le edizioni  di libretti di opera. Una città che per tutto l'Ottocento venne scelta dall'aristocrazia asburgica, e non solo, quale luogo di villeggiatura prediletto. Sembra che Lorenzo da Ponte, il librettista di Mozart, si dicesse tanto desolato all'idea di doverla lasciare, da trascorrere in  pianto tutta la notte antecedente la partenza! Altri nomi illustri vi soģgiornarono, uno per tutti Napoleone, che trascorse un breve periodo ospite a Palazzo de Grazia, oggi sede del prestigioso Istituto di Musica "Casa delle Arti", ma anche i veneziani Casanova e Goldoni,  che proprio a Gorizia, con l'editore Valeri, diedero alle stampe alcuni loro scritti. 

Oggi, benchè lontana dall'opulenza asburgica, percepisco una ventata di aria fresca,  avverto un fermento, un auspicabile nuovo rinascimento in città. Interessante  e degna di nota è l'operazione di recupero della soffitta di Palazzo Paternolli. L' intero edificio trasformato in residenza per gli studenti, dedicherà una sezione al filosofo Carlo Michestädter che, proprio in quella soffitta, amava trascorrere le sue giornate di studio, produzione e incontri con amici e intellettuali del suo tempo. Altri due interventi previsti, dovrebbero restituire a nuova vita pregevoli edifici, salvandoli dall' abbandono: l' antico e imponente costruzione del Civico Stabilimento Bagni, secondo il progetto,  riconsegnato al suo originario utilizzo,  rivisitato in chiave moderna e Villa Frommer dove è ipotizzata la trasformazione in residenza per anziani. Tanti progetti dunque, tanta buona linfa vitale ed energia di rinnovamento, il tempo stringe e Gorizia ha un appuntamento importante... sono convinta che saprà stupirci, "Oh! Gorizia vestita di nuovo",  bellissima e radiosa per il suo "ritorno in società!"

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