Avrebbe dovuto prendersi soltanto cura dei suoi cavalli
mentre lei era in Africa; Romano Facca è diventato, invece, il suo più sincero
e fidato amico. Tanto che è stato proprio lui, alla morte di Lyduska avvenuta
nella lontana terra d’Africa, a farsi carico di riportare a casa le sue ceneri
che oggi, come era suo desiderio, sono custodite nel cimitero annesso al
santuario di Montesanto.
Chi fosse precisamente Lyduska de Nordis Hornik ce lo racconta Diego Kuzmin, attento conoscitore e divulgatore della storia cittadina, che anche un po’ invidio per il suo sapere. Lo fa citando Giorgio Geromet che nel volume "Nobiltà della Contea", edizioni della Laguna 1999, dà notizia che l’ Imperial Regio notaio Antonio de Nordis - nato a Vicenza nel 1838 e deceduto a Gorizia nel 1899 - giunse a Gorizia nella seconda metà dell'Ottocento e sposò la sorella di Oddone Lenassi, Lydia. Ebbe due figlie, Eleonora e Lydia, la quale Lydia, sposata con il conte Ferdinando Hornik, diede alla luce Lyduska de Nordis.
Chi fosse precisamente Lyduska de Nordis Hornik ce lo racconta Diego Kuzmin, attento conoscitore e divulgatore della storia cittadina, che anche un po’ invidio per il suo sapere. Lo fa citando Giorgio Geromet che nel volume "Nobiltà della Contea", edizioni della Laguna 1999, dà notizia che l’ Imperial Regio notaio Antonio de Nordis - nato a Vicenza nel 1838 e deceduto a Gorizia nel 1899 - giunse a Gorizia nella seconda metà dell'Ottocento e sposò la sorella di Oddone Lenassi, Lydia. Ebbe due figlie, Eleonora e Lydia, la quale Lydia, sposata con il conte Ferdinando Hornik, diede alla luce Lyduska de Nordis.
In fondo a via degli Scogli, tra le stradine bianche dove
comincia la frazione di Salcano e quasi a ridosso della zona artigianale
slovena, si trova la villa De Nordis, che risale al 1830 ed era la tenuta
estiva della famiglia Lenassi. In seguito al matrimonio di Lydia Lenassi,
sorella di Oddone Lenassi, con il nobile Antonio de Nordis essa fu portata in
dote alla famiglia del marito. E’ stata questa la dimora della contessa
Lyduska, che ha voluto unire al cognome paterno, Hornik, quello della madre, de
Nordis, destinato altrimenti all’estinzione in città. Il FAI, che nel 2016
aveva indicato il giardino di Villa Nordis tra i luoghi del cuore, ci racconta
anche della lunga ed avventurosa vita
della contessa Lyduska. Storia che si intreccia strettamente con quelle della
villa e del suo splendido parco, quasi a ridosso della sponda del fiume Isonzo.
Appassionata di cavalli ed abilissima amazzone, cavalcava in ogni momento della
giornata e numerosi cavalli scorazzavano liberi nel parco della villa.
Ed è proprio grazie a questo amore per i suoi cavalli, che
le vite di Lyduska de Nordis – Hornik e Romano Facca si sono incontrate.
Romano, adesso, appassionato giardiniere, si prende amorevolmente cura
dell’immenso parco e, un po’ alla volta, restaura la casa al cui piano terra ha
già deciso di dedicare una stanza alla memoria della contessa con i cimeli
africani a lei più cari. Quando lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato della
sua amicizia con la contessa, è stato come rivivere il racconto della
scrittrice Karen Blixen “La mia Africa” anche se, contrariamente alla
scrittrice, Lyduska l’Africa non l’ha mai abbandonata, nemmeno quando la sua
proprietà è stata nazionalizzata ed ha, quindi, dovuto ripartire da zero. Una
donna intelligente, caparbia e passionale. Insomma, una donna che ci sarebbe
piaciuto tanto conoscere e della quale Romano ci parlerà alla ripresa
dell’attività in sala Dora Bassi, e precisamente il 3 ottobre, nell’ambito della rassegna “Saperi,
viaggi ed esperienze”.
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