
Il primo film che consiglio vivamente è “Capitalism: a love
story”, di Michael Moore che ha l’obiettivo di dimostrare che Capitalismo e
Democrazia per Moore non sono sinonimi. Il film è del 2009 e denuncia, in maniera semplice e quindi convincente, il
connubio tra economia e politica. Una presentazione del film è disponibile nel sito
di critica cinematografica mymovies.
ed è disponibile su Timvision. L’altro film è “Snowden”. Nel 2013, barricato in
una stanza d'hotel ad Hong Kong, il ventinovenne Edward Snowden, ex tecnico
della CIA e consulente informatico della NSA, ha rivelato, dati sensibili alla
mano, al quotidiano inglese The Guardian e alla documentarista Laura Poitras,
l'esistenza di diversi programmi di sorveglianza di massa, programmi di
intelligence secretati, che garantiscono al governo statunitense un livello di
sorveglianza estremamente invasiva e contraria ad ogni diritto alla privacy sul
proprio territorio e sul resto del mondo, fatta passare con l'alibi della
sicurezza. Il film è disponibile su Infinity ed è stato anche proposto anche ieri giovedì
23 agosto 2018 alle 21,00 su SKYCINEMACULT.
Pensavo proprio a questo fatto, ovvero a come le notizie
possono essere manipolate per condizionare l’opinione pubblica, ieri sera, mentre
leggevo le ultime pagine del romanzo del gradiscano Guido Travan “Il giorno della verità” ed il cui protagonista (o meglio uno dei tanti) si è sentito redarguire
dal rettore della facoltà in cui insegnava nel senso che: “amare la propria
Patria comporta anche il dovere di difenderla da chiunque tenti di infangare il prestigio e l’onore
dell’America”. Ipse dixit. E’ questa la più grande ricchezza che gli USA riescono ad esprimere e che li rende potenti.
Un libro, quello
di Travan che, seppur presentato come un’opera di fantasia, appartiene a quel
filone che ritiene non vero lo sbarco sulla luna del luglio 1969. Una storia
che ti cattura dalla prima all’ultima pagina e che, a dire il vero, qualche
dubbio al lettore lo pone motivatamente. Soprattutto per coloro i quali
ricordano, come è successo a me, l’ottimo film del 1997 “Sesso e potere” interpretato
dai due mostri sacri del cinema americano: Dustin Hoffman e Robert De Niro. E
che dimostra come realtà e fantasia, disponendo della tecnologia necessaria, possono
essere facilmente manipolate. Del resto, a proposito dello sbarco sulla luna, qualche
dubbio era sorto anche in Minoli che, un paio di anni fa, ha proposto al
pubblico televisivo i motivi di criticità che hanno accompagnato l’evento di
cinquanta anni fa nel programma “la Storia siamo noi - il lato oscuro della Luna" nella puntata del 22 agosto 2006.
A proposito dei voli nello spazio, per i cinefili accaniti,
si consiglia la visione o la ri-visione del film Capricorn one del 1975, avvincente
thriller che ripropone i consueti dubbi sulla ragion di stato. Tutto ciò mentre
è attesa la presentazione di “Il primo uomo” che l’ormai prossimo 29 agosto aprirà
la 75esima Mostra di Venezia. Diretto da Damien Chazelle e interpretato da Ryan
Gosling, Jason Clarke e Claire Foy. Il film del regista premio Oscar per il
musical La La Land, rievoca l’epopea della corsa alla Luna e racconta l’impresa
di Neil Armstrong e dei suoi colleghi dell’Apollo 11, Michael Collins e Buzz
Aldrin dal 1961 al 1969 e sarà proiettato in prima mondiale nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia. Scritto dal premio
Oscar, Josh Singer e tratto dal libro di James R. Hansen “Il primo uomo” è
narrato in prima persona e si concentra principalmente sulla figura di
Armstrong, sui suoi impegni e sacrifici per portare gli Stati Uniti e l’umanità
intera a mettere il primo piede sulla Luna.
Insomma, la storia continua, vera o falsa che essa sia.
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