Gorizia, crocevia dei mondi latino,
germanico e slavo, porta con sé un forte sapore mitteleuropeo, che si
percepisce nello sviluppo urbano, nella cultura, nel cibo e nelle tradizioni
che raccontano una storia complessa e multiforme. La sua bellezza architettonica,
nel corso del dominio asburgico, le valsero l’appellativo di Nizza d’Austria.
Il simbolo di Gorizia è il castello
medievale, le cui origini risalgono al XI secolo: imponente, domina la città
dall’alto, all’apice dell’antico Borgo, dove si respira un’atmosfera d’altri
tempi. Per secoli, il castello è stato una dimora di principi: al suo interno
troviamo testimonianze di banchetti medievali, collezioni di armi, strumenti
antichi e vestigia di secoli passati.
Il Castello, con la sua vista suggestiva, è anche
la sede di una mostra dedicata alla storia dell’Antica Contea.
Rimanendo all’interno del borgo medievale,
troviamo la graziosa Chiesetta di Santo Spirito (XV secolo) e il palazzo
seicentesco dei conti Formentini, ora, assieme alle case Dornberg e Tasso, sede
dei Musei Provinciali. Fra armi, uniformi, oggetti comuni, documentazioni
fotografiche e cimeli, è ricostruito lo scenario del terribile conflitto che
ebbe Gorizia e il suo circondario come fronte.
Il centro storico di Gorizia, ai piedi del
Castello, è stato recentemente ristrutturato. In piazza Cavour troviamo il
Palazzo degli Stati Provinciali, che ora ospita la Questura. È stato edificato
nel 1200 ed ampliato nel 1500, fu la sede dei “Padri della Patria Goriziana”,
l’assemblea di cui facevano parte rappresentanti della nobiltà, del clero e
della Contea. Sulla piazza si affacciano altri antichi palazzi: la
cinquecentesca Casa del Comune dimora del Gastaldo, la Casa degli Ungrispach,
la più antica della città, in stile tardo gotico e le antiche case all’imbocco
di via Rastello.
Alle spalle di piazza Cavour si trova il
Duomo, imponente edificio d’impianto quattrocentesco dedicato ai Santi Ilario e
Taziano. L’interno conserva un aspetto seicentesco, con ricche decorazioni
barocche, un pulpito settecentesco decorato a bassorilievi e la grande pietra
tombale con l’immagine di Leonardo, l’ultimo Conte di Gorizia, morto a Lienz il
12 aprile del 1500.
In Piazza Sant’Antonio, delimitata da un
arioso colonnato, troviamo Palazzo dei Baroni Lantieri – Levetzow e il Palazzo
dei Conti di Strassoldo, dove visse il Duca di Angoulême (riconosciuto dai
monarchici francesi come re Luigi XIX), le cui spoglie sono sepolte nella
cripta del Convento di Castagnavizza, nella vicina Slovenia.
Sempre del nucleo antico della città fa
parte anche via del Rastello, una delle più caratteristiche vie del centro. La
via, un tempo chiusa da un cancello (il “rastello”), separava la città dal
contado, ora è una via pedonale a lato di Piazza della Vittoria su cui si
affaccia la Chiesa di Sant’Ignazio, un’imponente costruzione che unisce il
Barocco austriaco con un impianto tipicamente italiano.
In Piazza Vittoria sorge la Fontana del
Nettuno, realizzata verso la metà del 1700 su progetto del grande architetto
goriziano Nicolò Pacassi, progettista della reggia di Schönbrunn a Vienna.
Altri due importanti punti di riferimento
del centro storico goriziano sono lo splendido Palazzo cinquecentesco Coblenz
Codelli, sede dell’Arcivescovado e Palazzo Attems Petzenstein, realizzato su
progetto di Nicolò Pacassi e terminato intorno al 1754.
La Comunità Ebraica goriziana si stabilì
nel 1600 nei pressi di via Ascoli, alle spalle di Palazzo Attems. Ora,
l’edificio più rappresentativo di quello che era un tempo il ghetto goriziano è
la Sinagoga che custodisce anche il prezioso museo didattico della Piccola
Gerusalemme sull’Isonzo, nel quale è possibile capire lo sviluppo nei secoli
della comunità ebraica goriziana, le sue tradizioni e i suoi legami con la
grande cultura mitteleuropea. Da segnalare all’interno del Museo la sala
dedicata all’opera grafica e pittorica di Carlo Michelsteadter, filosofo
goriziano tra i più rilevanti esponenti del nichilismo europeo.
Uno dei gioielli architettonici più
preziosi di Gorizia è Villa Coronini con il suo parco: la vegetazione è
costituita quasi esclusivamente da specie arboree ed arbustive sempreverdi
mediterranee, capaci di evocare climi esotici e solari.
Tra giochi d’acqua e scorci suggestivi,
percorrendo il viale principale si giunge a Palazzo Coronini Cronberg,
costruito tra il 1593 e il 1598, che contiene una magnifica collezione d’arte, di mobili e suppellettili, visitabile su richiesta.
(da http://www.antica-contea.it)
Nessun commento:
Posta un commento