Gorizia, il cielo e i fratelli Rusjan

Ci sono ricordi che non sbiadiscono mai. Ogni volta che passo davanti all’aeroporto di Gorizia mi sembra di tornare agli anni Sessanta, quando io e la mia compagna di banco frequentavamo il corso di cultura aeronautica. Arrivavano ragazzi e ragazze da tutta Italia, e per qualche settimana Gorizia diventava un piccolo centro del mondo: il cielo vibrava del rumore dei motori, le divise dell’Aeronautica ci facevano sentire importanti, e ogni decollo ci dava la sensazione che il futuro fosse lì, proprio davanti a noi.

Quest’anno quel futuro è tornato. Dal 5 al 15 maggio 2025, Gorizia ha ospitato di nuovo il Corso di Cultura Aeronautica, organizzato dall’Aeronautica Militare con i velivoli SIAI U-208 del 60° Stormo. Per dieci giorni, 140 studenti delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia hanno seguito lezioni di aerodinamica, meteorologia e sicurezza del volo, per poi salire davvero a bordo e provare l’emozione di vedere la città dall’alto. Ho seguito con curiosità e un pizzico di nostalgia queste giornate: negli occhi dei ragazzi ho rivisto la stessa meraviglia che avevo io allora.

Questa è stata anche l’occasione per raccontare una storia che mi sta a cuore: quella dei fratelli Edi e Pepi Rusjan, i pionieri dell’aviazione goriziana. Nel novembre del 1909, con la loro “trapola de carta”, sollevarono da terra il primo velivolo mai costruito qui e aprirono una stagione di sperimentazioni che avrebbe cambiato per sempre il nostro rapporto con il cielo.

E, per la prima volta, sono riuscita a far rivolare digitalmente la loro EDA VI: grazie a DeeVid AI, ho trasformato una vecchia foto in un breve video che mostra l’aereo in volo. Ho lasciato anche il rumore del motore: un suono grezzo e potente, che sembra riportare tutti noi su quei prati dell'areoporto di Merna oltre cent’anni fa. Potete vederlo alla fine del mio nuovo episodio del podcast, su YouTube.

Per me è stato come chiudere un cerchio: dalla ragazza che sognava davanti alla palazzina dell’Aeronautica, agli studenti di oggi che si affacciano al mondo del volo, fino a Edi Rusjan che torna a decollare davanti ai nostri occhi. Gorizia, per qualche giorno, è tornata a essere la città dove il cielo si guarda non solo con la testa all’insù, ma con il cuore.

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