Dal mare ai monti in meno di un’ora – Il segreto di Gorizia

 

Oggi, mentre percorrevo via Duca d’Aosta, fiancheggiata dai grandi manifesti che annunciano i prossimi eventi culturali, mi sono fermata a riflettere: va bene, Nova Gorica/Gorizia Capitale europea della cultura… ma al di là di questo riconoscimento, cosa potrebbe davvero spingere un turista a venire qui?

Per me, la risposta è chiara: perché qui il paesaggio non è solo uno sfondo, ma un’esperienza viva.
Gorizia è una città di confine – e non solo in senso geografico. È un punto d’incontro tra culture, lingue, memorie e storie che altrove restano separate. Ma soprattutto, è immersa in un contesto territoriale che non ha eguali in Europa.

In meno di un’ora, da qui si può raggiungere il mare, la montagna, un lago.
Bastano pochi chilometri per ritrovarsi a passeggiare lungo le spiagge di Grado, Sistiana o Monfalcone, dove di recente sono stati completati interessanti interventi di riqualificazione. Oppure per respirare l’aria balsamica della Selva di Tarnova, o ancora per contemplare le acque verdi e tranquille del lago di Santa Lucia, in Slovenia.
E nel mezzo? Colline dolci, pettinate dai vigneti del Collio, borghi in cui il tempo sembra essersi fermato, osmize dove gustare un bicchiere di vino e qualche fetta di salame tagliato a mano.

Chi arriva a Gorizia oggi, magari attirato dagli eventi di GO! 2025, scopre molto più di una città in festa. Scopre una terra-pontile, dove ogni passo porta verso un altrove prossimo: un museo, una cantina, una trincea della Grande Guerra (imperdibili le gallerie del Brestovec), un castello medievale, un sentiero immerso nella boscaglia.

E se ci si ferma davvero – non solo per una sosta, ma per ascoltare – si percepisce una vibrazione sottile, fatta di stratificazioni e sussurri, di passato che ancora parla, e di futuro che (forse) qui si può scrivere di nuovo, insieme.

Allora sì, ben venga la Capitale europea della cultura. Ma a Gorizia si viene anche per sentirsi parte di qualcosa che sfugge alle guide turistiche: un’Europa vera, quotidiana, vissuta.
Una meta da scoprire con lentezza. E magari, anche da amare.

Piccola guida lenta a Gorizia e dintorni – Cosa vedere in una giornata

Mattina – La città tra le frontiere

  • Inizia dalla Piazza della Transalpina, dove il confine tagliava in due il selciato: oggi è il cuore simbolico della capitale culturale transfrontaliera.
  • Visita il Castello di Gorizia, con la vista che abbraccia tutta la città e i colli.
  • Prosegui nel Borgo Castello, tra vicoli e musei (imperdibili quello della Grande Guerra e quello della moda).

Pranzo – Una sosta con sapore locale

  • Fermati in una trattoria tipica, dove assaggiare piatti come la jota, il frico o gli gnocchi di susine, accompagnati da un calice di vino del Collio.

Pomeriggio – Un salto oltreconfine o in mezzo al verde

  • Attraversa a piedi o in bici il confine e passeggia tra i viali alberati di Nova Gorica. Puoi salire al Monastero di Kostanjevica, dove riposa l’ultimo re di Francia.
  • Oppure, scegli la natura: un’escursione leggera per raggiungere le gallerie del Brestovec o il percorso delle panchine gialle a Oslavia per celebrare il magico vitigno della Ribolla.

Sera – Vino, luci e silenzi

  • Rientra a Gorizia per una cena lenta in centro, oppure goditi il tramonto dai colli tra San Floriano e Oslavia, con vista sui vigneti.

 

Per saperne di più: https://letsgo.gorizia.it/it/percorsi/ oppure accedi direttamente dal QR code

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