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Cartellonistica in Slovenia |
Gorizia è una città decadente? Sì, se non siamo in grado di valorizzare le nostre peculiarità
Da un po’ di tempo, su
questo Blog, si parla di Toponomastica. Ovvero di quello che dovrebbe essere un bene culturale, perché è la memoria collettiva
della storia dei luoghi. Intitolare una strada o una piazza ad un personaggio
del passato più o meno recente significa inserirlo nella memoria collettiva
della Comunità e farne un tramite tra passato e presente. In altri termini, la
denominazione di una via o di una piazza altro non rappresenta che la
testimonianza concreta di una memoria. E, in quanto tale, un mezzo di
trasmissione della storia.
E’ da un po’ di tempo che
rifletto su questa questione, a proposito delle vie Cadorna, Diaz, Terza
armata, duca d’Aosta, Rismondo, e tutte le varie brigate e reggimenti, 24
maggio, 9 agosto e via dicendo. Gorizia è costellata di vie i cui nomi sono
legati ai tragici avvenimenti della prima guerra mondiale e che ne testimoniano,
se ce ne fosse bisogno, la sua più recente storia. Cent’anni.
Questo fatto imposto dalla
italianizzazione ad ogni costo di luoghi e persone, ci consente perlomeno di
prendere atto che è stata risparmiata alla Comunità locale una piazza della repubblica.
Fatto che sarebbe stato decisamente censurabile, tenuto conto che i goriziani
non sono stati chiamati, il 2 giugno 1946, ad esprimersi nel referendum tra
monarchia e repubblica, così come Zara e Trieste, Pola e Fiume.Storia recente e guerra, a Gorizia, si legano in un connubio che la fanno rendere unica in Europa e forse nel mondo. Così da far diventare la guerra il più importante patrimonio cittadino va capitalizzare. Dovrebbe essere evidente. Eppure chi avrebbe dovuto e potuto farlo non ha saputo sfruttare appieno le opportunità legate al centenario della Grande guerra. Se tutto ciò che è stato fatto è individuare il percorso per raggiungere il Monte Calvario, così come racconta il sito istituzionale di Turismo FVG.
Ben diversa è stata la
strategia seguita dalla Slovenia che ha divulgato fatti e misfatti degli eventi
bellici attraverso l’utilizzo di una cartellonistica plurilingue, di
straordinario interesse storico, culturale ed umano. In collaborazione con
l’Italia. Ma va?!?
Fino ad oggi la Grande
guerra non è stata un paradigma di riferimento, non è stata considerata una
leva strategica di politica turistica. E allora, mi chiedo, Cadorna che
c’azzecca per una città che “ha tutto il fascino che solo le città di confine
possiedono. Di qua Italia e di là Slovenia: ma per le vie di Gorizia non è
inusuale sentire parlare friulano, sloveno o addirittura tedesco, a ricordarci
che spesso i confini "reali" non aderiscono perfettamente a quelli
"formali". Dal passato asburgico, che le ha lasciato in eredità
l'eleganza mitteleuropea, all'epoca in cui rappresentava un varco nella cortina
di ferro, passando per la carneficina della Grande guerra la città ha molto da
raccontare a chi voglia scoprirla.”(1)
Qual è, insomma, la memoria
storica che la città vuole condividere con la sua comunità? Una città o un
paese dovrebbero dedicare le sue vie e le sue piazze a persone del passato che
hanno vissuto con onore, giustizia, passione per il bene comune; donne e uomini
che rappresentano degli esempi per coloro che abitano quei luoghi. A Gorizia,
la toponomastica cittadina include strade e piazze che ricordano i fatti più
dolorosi che la città ha vissuto e soggetti che la storia ha già riconosciuto
colpevoli del massacro di migliaia di giovani soldati. Afferma lo scrittore
Ferdinando Camon promotore della rimozione del nome di Cadorna ad Udine, già
nel 2011: “ Aver dato il nome di Cadorna a una via (di una città o paese che
dir si voglia) è stato, ieri, un errore. Mantenerlo ancora diventa, ormai, una
colpa."
Di questo si parlerà venerdì
14 febbraio a Gorizia, in sala Dora
Bassi alle 18, in un confronto a più voci con il Sindaco Ziberna, Massimo Moretuzzo, consigliere regionale che, da sindaco del comune di Mereto di Tomba, ha fatto rimuovere il nome di Cadorna dalla toponomastica cittadina, lo storico Roberto Todero, profondo conoscitore della storia delle nostre terre. L'incontro sarà moderato dall'avvocato Marco Barone esperto di toponomastica.
(1) E’ così che Tuttocittà presenta Gorizia.
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