Sua maestà la Rosa a Gorizia ed in regione


Il labirinto del castello di Cordovado

Credo di non essere la sola che si emoziona davanti alla magnificenza che la natura ci offre. Sia essa spontanea o costruita è lo stesso. Insomma, quando vedo una distesa di fiori non riesco a restare indifferente; ed infatti ho già segnato in agenda un'escursione sul monte Veliki Golica, per ammirare il tripudio di narcisi, che soltanto quest'anno ho scoperto esistere. Da gennaio in poi, non c’è mese in cui l’occhio e l’anima non abbiano l'opportunità di godere delle bellezze del creato; ma il mese di maggio è certamente quello più gratificante perché offre una moltitudine di occasioni straordinarie, sia in città che a un’ora o due da casa. Vediamole assieme.
In città è il giardino Viatori, purtroppo aperto soltanto i giorni festivi ed i sabato, a fare la parte del leone. Ma per gruppi di almeno 10 persone è possibile richiedere alla Fondazione l’apertura straordinaria. Online è disponibile il modello da compilare e da inviare via mail alla cooperativa Minerva che effettua le visite guidate. Il giardino, come puntualmente informa la Fondazione, proprietaria dell’opera d’arte realizzata dal prof. Luciano Viatori ha deciso, quest’anno, l’apertura fino al 2 giugno. Ma il ritardo nella fioritura causato dalle condizioni climatiche, fa ben sperare in una proroga della tempistica. Comunque, il Giardino Viatori, anche quest'anno aderisce all'iniziativa Giardini aperti e, di conseguenza (tempo permettendo) sarà aperto le prossime due domeniche con orario 10-13, 14.30-19.30; mentre di norma è aperto soltanto dalle15 alle 19.
Alle porte della città, si fa per dire tenuto conto che tra Gorizia e Nova Gorica non c’è soluzione di continuità, un’altra magnificenza è quella rappresentata dal roseto del convento di Castagnevizza. Il convento, insomma, che sta proprio di fronte al castello di Gorizia e che più che dominare pare proteggere la città. “Ha un’atmosfera che è tutto l’opposto rispetto a quella del Nome della Rosa. Non cupo buio, ma serena luce. Entrambi sono circondati da un’aura che, in modi diversi, ispira sapienza e riflessione. Qui ci sono libri, rose e tombe bianche.” Così lo descrive Clementina Coppini dopo aver visitato lo scorso febbraio questo luogo magico ricco di storia.
Il convento di Castagnevizza ha aperto nel 2004 la visita al roseto di rose Bourbon chiamate anche rose Borbone, elaborate proprio nel periodo della Restaurazione monarchica in Francia dopo Napoleone e vi furono portate dai membri della famiglia Borbone. Sono considerate dei fiori antichi, e state recuperate proprio grazie ai frati. Oggi crescono maestose e rigogliose addossate alle mura dell'edificio in cui sono custoditi i resti degli ultimi re di Francia. Le rose Borbone, anche se il nome lo potrebbe far presumere, non hanno tuttavia niente a che vedere con i Borboni. Portano, infatti, il nome del luogo di provenienza, Ile de Bourbon, l'odierna Reunion, isola nell'oceano Indiano vicino all'Africa. Le prime rose sono state create da un accoppiamento di due varietà di rose, dalla rosa China antica Old blush e dalla rosa di Damasco Quaitre Saision d'origine europea. I giardinieri francesi nell'inizio dell'800 ne hanno sviluppato 1500 varietà, oggi ne esistono al mondo solo circa cento varietà, di cui circa 70 si possono trovare nel giardino del convento. Sono caratterizzate dall'odore forte e intenso che ricordano le spezie come la la vaniglia, la noce moscata e la cannella. Un solo neo: l’unica, seppur magnifica, fioritura, che gli amanti delle rose considerano tuttavia irrilevante, vista la superba immagine che offrono di se tra maggio e giugno. Io l’ho visitato stamattina, alle 11, quando secondo le indicazioni fornite nel pieghevole messo a disposizione dei visitatori (3 euro il biglietto di ingresso che vale anche un delizioso dolcetto alla rosa) il profumo delle rose si diffonde maggiormente nell’aria. Chissà per quale ragione ….
Per chi ama le rose e desidera inebriarsi della loro bellezza, il consiglio è di visitare anche il roseto dell’Abbazia di Rosazzo; che meriterebbe già da sola una visita, tanto magica è l’atmosfera di quel luogo. Gli eventi clou ci sono già stati lo scorso 11 e 12 maggio ma è evidente che la protagonista si offre nella sua magnificenza ancora per qualche settimana.
A poco più di un’ora di macchina c’è un altro luogo ricco di magia dedicato alle rose: il castello di Cordovado che fino al 9 giugno, tutti i fine settimana, offre non soltanto l’incanto di perdersi nel labirinto di rose damascena, ma propone anche un ricco programma di iniziative collaterali. Chi non c’è mai stato ha l’occasione di scoprire un luogo veramente straordinario, come straordinaria del resto è la nostra regione che Lonely Planet, un paio di anni fa, ha inserito tra le 10 mete più belle al mondo.

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