Definirla scrittrice è riduttivo, anche se è questa la sua
attività principale e come tale si presenta. Per me è una fata, così come il suo stesso nome è un
programma. Perché chiamarsi Sibilla Pinocchio e non ispirare, istintivamente,
un mondo fantastico, è praticamente impossibile. Un mondo che Sibilla rappresenta
egregiamente ed è quel mondo ideale, fatto di solidarietà, gioia di vivere,
saggezza e condivisione della conoscenza che credevo ormai relegato soltanto
nelle fiabe che lei racconta. Evidentemente c’è in lei stessa quel tocco di
magia che chiunque di noi ha sognato di ricevere fin dalla più tenere età.
Sibilla è affascinata dalle fiabe ed ama raccontarle. Del resto, la sua strada è
stata tracciata fin dalla più tenera età. Infatti, a soli 6 anni, ha vinto il
suo primo premio letterario con un tema scolastico che la sua insegnate inviò
alla giuria del premio Jacques Costeau e che le valse l’abbonamento ad una
rivista che parlava di terra, di ambiente e di amore. Insomma, la natura ed il
territorio nel suo insieme avevano già segnato il suo destino. Perchè le fiabe
che adesso ha raccolto nel suo primo lavoro pubblicato “La rilegatrice di abiti”
non sono altro che le custodi dei luoghi, ovvero dei quattro elementi che li
compongono: terra, acqua, aria e fuoco.
Ma il racconto non può essere fine a se stesso e Sibilla ha
trovato i presupposti per fare di questa opera un punto di partenza per un
itinerario letterario che copre le peculiarità del territorio. In pratica, da
una iniziativa letteraria si sta avviando ad una attività di impresa. Non
soltanto per lei, ideatrice eclettica e straordinariamente motivata, ma per
tutti coloro i quali, artisti, commercianti, artigiani e via dicendo, che hanno
compreso la validità della iniziativa.
Giovedì prossimo 26 aprile, alle 18.30 in sala Dora Bassi, a Gorizia, Sibilla
Pinocchio, ad un pubblico adulto, capace di comprendere l’importanza degli
archetipi legati al nostro territorio, presenterà la sua fatica letteraria e
gli artisti che compongono la squadra che la sostiene. Una occasione unica,
quindi, per un viaggio nel labirinto dove credenze e magia, saperi e memoria,
si confondono ed anzi si tessono in un unico filo rosso.
Ma ogni esperienza “unica” ha un prezzo da pagare. E quello
che Sibilla impone a coloro i quali partecipano ai suoi eventi, è quello di
donare un tappo di plastica a favore della “Sorgente dei sogni” che sostiene la
borsa di studio per una infermiera ricercatrice del Cro di Aviano. Ma non demordano
gli smemorati. Perché l’organizzazione terrà di riserva una congrua riserva per
coloro i quali si presenteranno all’evento privi del requisito di accesso.
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