L’Isonzo: Memoria, Forza e Pace

Di Aleksandra Devetak

Mi è stato chiesto, tempo fa, di descriverlo in tre parole. Troppo poche tre parole per descrivere il nostro fiume, un fiume che è custode della memoria di quei popoli europei i cui figli vengono ancora oggi a cercare padri e nonni e rendere omaggio alla loro memoria…

Ci provo. Le prime tre che mi vengono in mente sono: Memoria, Forza, Pace… Le spiego così:

L’Isonzo è Memoria – a volte silenzioso - a volte fragoroso testimone di millenni di storia delle nostre terre: delle piccole e della grande Storia. E’ Forza: impeto, quando si rabbuia. " ...sulle tue sponde grandine di piombo, pioggia di sangue e lacrime a torrenti. Vedrai brandire sui spietati acciar e l'acque tue andranno rosse al mar...."

La lirica Soči/All’Isonzo, del poeta Simon Gregorčič (1844-1906), dice il poeta friulano Celso Macor “è un forte canto d'amore, anche profetico di quel che sarebbe accaduto sull'Isonzo. “

L’Isonzo è Pace: Il fiume ha assistito, nella sua corsa, a invasioni, guerre funeste. Ha visto le sue genti sprofondare nella disperazione, nell’odio, nell’inimicizia,… ma, come accade nella nostra vita, ad un certo punto della sua corsa, a valle, si placa, il suo andare verso il mare diventa quieto. L’odio è vinto!

Abbiamo ricomposto il tessuto lacerato dalle due ultime guerre. L'Isonzo è un fiume che unisce…

Pace, finalmente, e i confini cadono, i nostri cuori e le nostre menti si aprono, vogliono dimenticare, perdonare… Cos’è un fiume? E’ acqua che lava il corpo e l’anima… Ce lo dice Giuseppe Ungaretti:

(...) “L’Isonzo scorrendo

Mi levigava

Come un suo sasso

Ho tirato su

Le mie quattro ossa

E me ne sono andato

Come un acrobata

Sull’acqua...

Mi sono accoccolato

Vicino ai miei panni

Sudici di guerra

E come un beduino

Mi sono chinato a ricevere

Il sole

Questo è l’Isonzo

E qui meglio

Mi sono riconosciuto

Una docile fibra

Dell’universo”

E all'Isonzo, rivolge una preghiera, il poeta friulano Celso Macor (1925-1998)

''Côr, Lusinz, tai toi secui par simpri, dismentéa.

Cor e tapona, tapona al vaî ch'al rivoca tal to sunsûr

fati dâ dai boscs dut al color

e partigilu ai vôi dai fruz:

ch'a gi resti par simpri''.

(Corri, Isonzo, copri gli echi del pianto che insistono nel tuo sussurro, fatti dare dal cielo e dai boschi tutto il colore e portalo agli occhi dei bambini, perché ci resti per sempre.)

Le foto, che hanno partecipato alla mostra Isonzo dalla sorgente al mare - Soča od izvira do morja. sono di: Aristide Visintin, Patrizia Devetti, Dorina Squarcina, Adriano Macchitella, Rita Marizza, Kelly Traino, Nataša Soban, Jo Egon, Maria Grazia Lo Cascio, Carlo Ghio, Arnaldo Gabriele Selmi, Massimiliano Stabile, Giuliano Morato, Pier Luigi Lodi

Nessun commento:

Posta un commento