Passione mercatini!

Usato è bello! Vuoi perché è economico, vuoi perché fa bene all’ambiente. E sempre più le bancarelle dei vari mercatini dell’usato o del collezionismo che dir si voglia, sono frequentati da un ceto attento più che al prezzo alla qualità del prodotto. E ciò vale anche per l’abbigliamento. E’ ben noto ormai a tutti (ed il docufilm The True Cost ) lo ha ben raccontato, che la qualità dei capi di abbigliamento in vendita è notevolmente peggiorata, così come le condizioni di vita dei lavoratori e l’impatto ambientale dell’industria dell’abbigliamento. Insomma, l’economia circolare quale modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile sta trovando sempre più adepti. Per fortuna. Non è un caso quindi il successo che, giustamente, sta riscuotendo l’impresa Rifò avviata da un gruppo di giovani imprenditori che hanno fatto della qualità, sostenibilità e responsabilità la loro mission fino ad aprire un corner in Rinascente. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono reintrodotti, laddove possibile, nel ciclo economico. Così si possono continuamente riutilizzare all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore. Questa è l’economia circolare.

Il riuso e il riciclo sono due concetti fondamentali nel contesto della gestione dei rifiuti e della sostenibilità, ma presentano differenze significative. Il riuso consiste nell'utilizzare nuovamente un oggetto per lo stesso scopo o per uno diverso, senza modificarne la struttura originale. Gli esempi classici sono utilizzare una bottiglia di vetro per contenere acqua o altre bevande invece di buttarla via. (Ed ecco che in questi ultimi anni sta prendendo piede il sistema di gasatura dell’acqua Sodastream che di recente ha messo sul mercato anche modelli che utilizzano bottiglie in vetro); donare vestiti che non si indossano più a qualcuno che può utilizzarli; trasformare un vecchio mobile in un nuovo pezzo d'arredamento, anche con piccole modifiche, secondo la moda del restyling tanto in voga di questi tempi. I vantaggi sono evidenti. Viene ridotta la quantità di rifiuti prodotti, si conservano le risorse naturali, poiché non è necessario produrre nuovi oggetti. Mobili ed abbigliamento usato, peraltro, sono di gran lunga più economici rispetto all'acquisto di nuovi beni, anche di qualità inferiore.

Io amo molto, anzi moltissimo i mercatini. Ricordo ancora che, la prima volta in cui sono andata a Roma, ho voluto visitare Porta Portese, la domenica mattina rimanendone affascinata. Non è stato un caso, quindi, se – all’inizio degli anni 90 - colsi la palla al balzo che mi gettò l’amatissimo presidente del quartiere Montesanto Piazzutta Renato Boegan, quando mi chiese di inventare qualcosa per valorizzare l’antica Piazzutta; luogo dove tra l’altro nacque Nora Gregor celebrata ieri in città in una piacevole passeggiata organizzata nell’ambito delle iniziative del Bando Borghi. Peccato che la Soffitta in Piazzutta sia soltanto un ricordo.

Ormai non c’è città o paese senza il suo mercatino dell’usato. L’ultimo, in ordine di tempo, è senz’altro quello di Ronchi dei Legionari “Di tutto un po’”. Un’ iniziativa partita alla grande con 50 espositori sabato scorso. Chi vivrà vedrà, come si suol dire. Ma le restrizioni poste dal Comune di Gradisca al mercato che si svolge la terza domenica del mese e che hanno portato ad un ridimensionamento degli espositori fanno ben sperare nel futuro della nuova iniziativa. Nella foto, infatti, il momento dell'inaugurazione del mercativo di Ronchi dei Legionari.

In attesa di conoscerne il futuro in questo settore che, come detto, diventa sempre più attrattivo per tutti i generi merceologici, è possibile vedere la mappa dei mercatini in regione, cliccando qui!